Chiara Canali
2015
Terzo Paesaggio
La Street Art è una forma di espressione artistica a cavallo tra arte ufficiale e subculture o contro-culture urbane. Ci sono artisti che insistono a praticare l’arte di strada rivendicando fieramente l’anonimato e altri che invece compiono invece un ingresso nel sistema ufficiale dell’arte. Altri ancora continuano a cavalcare i confini tra i due mondi, dimostrando come questo linguaggio sia una vera e propria arte di frontiera, come l’aveva già definita Francesca Alinovi: “L’attuale arte d’avanguardia, più che sotterranea, è arte di frontiera; sia perché sorge, letteralmente, lungo le zone situate ai margini geografici …, sia perché, anche metaforicamente, si pone entro uno spazio intermedio tra cultura e natura, massa ed élite, bianco e nero (alludo al colore della pelle), aggressività e ironia, immondizie e raffinatezze squisite”.
Il rapporto tra Writing e mondo ufficiale mette in campo questioni sociali e storico-culturali più ampie, al di là del pure valore estetico dei lavori.
Negli ultimi tempi le amministrazioni locali o le istituzioni artistiche hanno individuato il Writing e la Street Art come un vero e proprio strumento per riqualificare aree degradate della città o abbellire muri grigi e deturpati. Così è stato a Parma, che per il secondo anno ha preso vita il progetto Parma Street View, festival di Street Art Festival di Street Art e Urban Art volto alla riqualificazione estetica di spazi e muri della città con il linguaggio dell’arte di strada.
Quest’anno la scelta è ricaduta sullo street artist Pao che è intervenuto sul muro perimetrale della Pensilina Toschi, nel cuore nevralgico della città di Parma, luogo nodale per i passeggeri e i turisti diretti in centro storico e punto di ritrovo per i giovani delle scuole d’arte.
Il murales di Pao, intitolato Terzo Paesaggio in omaggio agli scritti di Gilles Clément, riflette sulle modalità con cui il paesaggio naturale possa innestare un vero e proprio ecosistema all’interno della città, suggerendo i valori del rispetto e della convivenza.
Il disegno riprende presenze faunistiche e floristiche proprie del contesto paesaggistico della provincia di Parma. Su uno sfondo verde senza soluzione di continuità, l’artista si soffermerà su specie animali e vegetali tipiche della campagna parmense, inserendo alberi, uccelli, fiori, insetti che brulicano nel tratto urbano del torrente La Parma.
All’interno di questo ecosistema naturale compaiono anche elementi artificiali, come residui di lattine o di bottiglie di plastica, mozziconi di sigarette e altri resti sintetici, tra cui un anello di plastica delle confezioni di lattine al collo di un pettirosso, a dimostrare come la civiltà odierna ha violato tutte le leggi, tutti gli equilibri, tutti i ritmi della natura, trasformando il pianeta in un’immensa discarica.
Con il suo Terzo Paesaggio Pao rappresenta un moderno Eden in cui la natura progressivamente si riappropria del suo spazio vitale via via sottrattole dalla civilizzazione, soprattutto di quegli spazi urbani e cittadini abbandonati o trascurati dall’uomo, e ritorni ad essere protagonista del paesaggio antropico.