Mostra personale Mutamenti
A cura di Ivan Quaroni
Inaugurazione 2 dicembre - ore 16.00
Quando dal 2 Dicembre 2023 al 16 Gennaio 2024
Dove ArteA Gallery Corso XXII Marzo, 39 - Milano
Comunicato Stampa
Modificazione, cambiamento, mutazione, trasformazione, ricambio, innovazione ed evoluzione: sono tutti concetti centrali nella ricerca di Pao, artista che ha sviluppato un immaginario fantastico incentrato sulla metamorfosi delle forme di vita naturali e sulla loro capacità di adattamento e ibridazione.
Tanto nei lavori realizzati nel contesto urbano quanto nelle opere su tela, Pao ha elaborato un linguaggio pop, semplice e immediato, profondamente intriso di civismo. Nei suoi dipinti, infatti, animali, piante, funghi e perfino elementi come l’aria, l’acqua e la terra si combinano variamente per formare nuove specie di ibridi che sembrano appartenere a un mondo alternativo, a un altrove immaginifico che potrebbe benissimo essere la versione post-apocalittica del nostro pianeta, o di quel che ne resta alla fine dell’antropocene.
“Mutamenti”, questo il titolo della nuova mostra personale dell’artista, che torna ad esporre alla galleria Arte A, a distanza di otto anni da “Black Hole Fun” (2015), presenta quindici opere inedite, molte delle quali realizzate tra la primavera e l’autunno del 2023. Sono lavori in cui compaiono nuovi personaggi che arricchiscono il bestiario di Pao, introducendo una pletora di figure ambigue, generate da imprevedibili incroci tra il regno animale e quello vegetale, ma anche da impossibili innesti al confine tra mondo organico e inorganico.
In questo nuovo capitolo della sua indagine pittorica, Pao riflette non solo sui mutamenti che caratterizzano la nostra epoca - a cominciare da quelli climatici e ambientali che si manifestano ormai con sempre maggiore evidenza e con conseguenze talora drammatiche e catastrofiche – ma sulla natura fondamentalmente mutevole e cangiante dell’esistenza stessa. Ispirato anche dalla lettura dell’I Ching, Il libro dei Mutamenti, il più antico testo sapienziale della cultura cinese la cui stesura risale a circa 3000 anni fa, Pao mostra, attraverso una pletora di nuove creature dalle camaleontiche abilità adattative, una natura capace continuamente di reinventarsi e di rinascere pur nelle mutate condizioni ambientali.
Attraverso il proprio immaginario pittorico, Pao proietta una visione del futuro più vicina alla sensibilità progettuale e alla grammatica fantastica di Bruno Munari che non alle teorie di studiosi come Timothy Morton e James Bridle, che nel concetto di “ecologia oscura” esplorano le fondamenta logiche dell’attuale crisi climatica.
La pittura di Pao, infatti, si offre al pubblico nella duplice veste di una moderna fiaba sulle evidenti fragilità del nostro ecosistema, ma anche come un potente messaggio sulle facoltà mutagene e rigeneranti di una natura inclusiva, che accoglie ogni forma di ibridazione, perfino quella tra organismi e oggetti.